27th apr2015

Un 25 aprile tra le trincee della grande guerra: III tappa Nova Gorica – Monfalcone

by Francesca

Il nostro viaggio volge al termine. Sabato 25 Aprile è stata l’ultima tappa in bicicletta: da Nova Gorica a Monfalcone.

Appuntamento alle 9 con Nicola del gruppo FIAB Monfalcone BisiachInBici - gruppo  spontaneo nato su facebook, dove gli iscritti si ritrovano e discutono di tutto ciò che riguarda il mondo delle biciclette – che ci ha fatto da guida lungo il tragitto. Con lui anche Luca, due ragazzi appassionati di bicicletta e del territorio in cui sono nati e cresciuti. Ciceroni sulle due ruote che ci hanno raccontato e fatto scoprire il territorio carsico.

Dall’ostello siamo partiti verso la linea di confine che divideva Gorizia e Nuova Gorica fino al 1 maggio 2004.  Il Muro di Gorizia venne eretto nel 1947 lungo il confine italo-jugoslavo e passava all’interno della città. Nova Gorica sorse dopo la separazione con l’intenzione di contrapporre simbolicamente il mondo socialista a quello capitalista e  la piazza della Transalpina divenne uno dei simboli della separazione politico-ideologica tra Europa occidentale ed orientale durante gli anni della Guerra Fredda. Dal 2004 la divisione non esiste più e la piazza è diventata il simbolo della ritrovata “unione”: da una parte della piazza ci si trova in Slovenia, facendo due passi si passa nel lato italiano.

Lasciata la città ci incamminiamo verso San Martino nel Carso, luogo famoso anche per la poesia di Ungaretti che ha combattuto in questi luoghi e San Michele del Carso, luogo oggi considerato sacro dove abbiamo visto trincee e cannoniere utilizzate dall’esercito italiano che aveva conquistato il monte come luogo strategico per poi tentare di avanzare verso Trieste, impresa che non riuscì. Ci ha colpito molto entrare  e ripercorre quei luoghi in cui tantissime persone, di entrambi gli schieramenti hanno combattuto una guerra di logoramento e in molti hanno trovato la morte. Fuori da una delle cannoniere che abbiamo visitato si trova scritta una frase che un soldato aveva scritto all’interno in modo sgrammaticato:  ”Voliamo la Pace”.

Il percorso è proseguito verso la Villa di Ungaretti, la tenuta di Castelvecchio in Sagrado per un periodo fu sede del comando militare italiano in cui i generali abitavano e che oggi è considerato uno dei parchi più belli d’Italia. La vista sulla vallata è suggestiva e siamo accompagnati nella nostra visita lungo un percorso di memoria e meditazione sui primi celebri versi del poeta proprio in quei luoghi che furono teatro della tragedia della guerra.

Ultima tappa prima di arrivare a Monfalcone è il sacrario di Redipuglia, un impressionante cimitero militare costruito in epoca fascista e dedicato alla memoria di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la Prima Guerra mondiale.

Infine, percorriamo gli ultimi km ed arriviamo nel centro di Monfalcone dove ci aspetta l’assessore alla cultura, marketing territoriale e commercio Paola Benes che ci ha gentilmente accolto nella sua città e ci ha fornito alloggio nel santuario della Marcelliana dove ci aspettava Don Valentino. Ringraziamo tantissimo la gentilezza e la disponibilità di Paola e  Don Valentino che ci hanno accolto come amici e ci hanno fatto sentire a casa.

In totale abbiamo abbiamo percorso 51 km.

La partenza e il ritorno a casa sono previsti la domenica. Il viaggio è volto quasi a termine.

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